martedì 29 dicembre 2009

L'albero del Papa

Quando vedo e leggo certe cose non posso fare a meno di indignarmi (volevo scrivere un'altra parola ma poi non sarebbe stata bene sul bolg).
Anche quest’anno è stato regalato al Papa Benedetto XVI un albero di Natale da esporre in piazza S. Pietro.
Trovo questa cosa veramente assurda, ridicola e squallida, soprattutto perché ogni anno viene “ucciso” un albero “secolare” solo per fare piacere al Papa è per far vedere quanto siano bravi ad avere l’albero più bello.

Questa volta è stato il Belgio a inviare l’albero, un abete rosso di 100 anni, alto 30 metri e pesante 14 tonnellate: proviene dalla Foresta delle Ardenne, nella Vallonia, una delle regioni più verdi di tutta l’Europa. Avete letto bene 100 anni.


A parte non oso immaginare il costo per questa operazione che ogni anno si ripete (trasporto ecc...) un paio di anni fa mi sembra che l'albero proveniva dal Canada..., soldi che sicuramente potevano essere dati a chi ne aveva bisogno.

Sicuramente come scusante scriveranno che era ormai da abbattere per qualche oscura ragione, ma se a casa mia taglio un piccolo alberello perché le radici stanno spaccando le mie mattonelle, vengo denunciato, multato e gli ecologisti si accamperebbero sotto casa per le dimostrazioni di solidarietà in favore dell’albero.

Mentre ogni anno in questa occasione, a tutti va bene tutto e soprattutto gli ecologisti, i verdi, che se normalmente si tocca un filo d’erba sono pronti alla “lotta armata” stranamente non si fanno sentire.
Un vero schifo, complimenti.

GianVi

martedì 24 novembre 2009

Buste per la spesa Coop "finte"

Volevo ringraziare la Coop per avere fatto le nuovissime buste per la spesa biodegradabili.
Sono così biodegradabili, che il tempo di arrivare dalla cassa alla macchina nel parcheggio, si sono già sciolte.
Ora ripensando alla frase della cassiera “mi raccomando riutilizzatele poiché sono aumentate e costano 0,15 centesimi”, la trovo al quanto ironica.
GianVi

Foto della nuova busta biodegradabile Coop


giovedì 19 novembre 2009

Un aiuto al ponte di Tiberio

Rimini è una delle poche città di mare ad avere anche dei bellissimi monumenti storici, per merito dei Romani che hanno costruito a Rimini molte strutture.
Una delle più importanti è il ponte di Tiberio, che da anni tiene collegata la Rimini del “passato” a quella nuova.

Spesso leggo sui giornali e sento parlare le persone di come poterlo preservare dall’usura dello smog ecc…ecc…
Sono discorsi molto belli ma che a mio avviso lasciano il tempo che trovano, poiché se si volesse veramente fare qualche cosa, il modo ci sarebbe.

Il fatto che sia l’unico collegamento da S. Giuliano per entrare a Rimini centro, è una cosa “disarmante” in quanto ogni giorno sopra il ponte transitano auto in continuazione e anni fa anche i camion. Capisco che la nostra convinzione è quella che il ponte sia solido, (non per niente ha resistito anche ai bombardamenti della guerra), ma pensare che sia eterno mi sembra francamente “troppo”.
Immagini del ponte di Tiberio


La soluzione mi sembra più che mai semplice:
Costruire un ponte a fianco per il passaggio di auto, chiudere il ponte di Tiberio e usarlo solo per i pedoni e le biciclette, così oltre a preservarne l’usura del ponte, evitiamo di far causare incidenti che capitano sul ponte di Tiberio, poiché auto, bici e pedoni in poco spazio sono una combinazione “letale”. E chi ci passa ogni giorno lo sa bene.

GianVi

martedì 17 novembre 2009

Il mercato di Rimini…”dannoso alla salute”

Mi sono veramente stufato del mercato ambulante di Rimini.
E’ da quando ero piccolo che mi turba la vita, lo trovo fastidioso al solo sentirne parlare, per via di quello che provoca alla città e a tutti gli abitanti che si muovono.


Siamo a ridosso del 2010, e Rimini non può essere messa in ginocchio, ogni volta, da delle bancarelle, basta! Bisogna agire.
Tutti i mercoledì e tutti i sabati, i Riminesi (ad eccezione di coloro che non hanno la necessità di muoversi), devono fare i conti con code interminabili causate dal mercato che blocca la già precaria viabilità di Rimini, la quale, utilizza ancora le strade costruite da Giulio Cesare quando ci si muoveva con i cavalli.


Chi deve andare al lavoro, chi deve portare i figli a scuola e deve obbligatoriamente passare nei pressi del mercato, è rovinato: traffico all’inverosimile, biciclette che ti montano sopra e pedoni in mezzo alla strada che si sentono i padroni, la Polizia Municipale che blocca gli unici sbocchi alternativi (via Saffi) provocando ulteriore intasamento. A chi non è mai capitato di trovarsi a fare la rotonda all’inizio di Via Dario Campana e rimanere imbottigliato?


Non parliamo poi della bella prova di viabilità che il comune ha fatto in questo mese… Non trovo altre parole, chi ha studiato la viabilità in vista del ripristino del fossato Malatestiano non gira per le nostre strade.


Come si fa a bloccare un’intera strada che conduce verso il mare? Come si possono fare certe scelte con tale “leggerezza” senza pensare ai cittadini?


Siete stati eletti da persone che vi hanno messo lì per fare il bene della città. La cosa può essere solo una, voi prendete l’elicottero per spostarvi da una parte all’altra, poiché se foste voi a trovarvi imbottigliati nel traffico che voi stessi avete creato, capireste a cosa siamo soggetti. Il mercato non potete spostarlo in Via Circonv. Occidentale.
Il mercato deve stare dove non da fastidio e dove non provoca disagio agli abitanti di Rimini.


Dovete spostarlo all’interno delle piazze, lo spostate in piazza Tre Martiri, dall’inizio del ponte di Tiberio sino all’arco di Augusto, via Garibaldi, e in tutta la via che dalla stazione arriva sino in centro, ma non per il solo periodo del ripristino del fossato, per sempre.
Lì chiuso dentro la città, non da fastidio a nessuno, la viabilità ci guadagna e viviamo tutti più sereni.


PS
Ho risolto il mistero, del perchè il sindaco e i vari assessori non rimangono "imbottigliati" nel traffico come noi normali cittadini.
Nei vari articoli pubblicati ieri 18.11.09 sui quotidiani locali è stato scritto che girano con le auto "blu" di ordinanza a cui hanno "diritto".
Foto di una delle auto blu usate dalla giunta
Sinceramento ne ho sempre viste passare ma non avrei mai pensato che erano della nostra giunta comunale. E poichè quando le noto e solo perchè passano dove non dovrebbero, (divieti ecc...) con la scusa di avere il lampeggiante acceso, ora capisco perchè le modifiche che fanno alle nostre strade...loro non ne risentano.

GianVi

domenica 15 novembre 2009

Una rotonda "pericolosa"

A seguito dell’ennesimo incidente che mi ha toccato da vicino in quanto ha riguardato un mio amico che usciva dalla via Codazzi per svoltare a sinistra in via D.Campana, ho scritto al sindaco e agli assessori di competenza, per chiedere se era possibile poter posizionare in pianta fissa un palo munito di specchio per poter vedere chi arriva dalla sinistra di via D.Campana, poiché solo quando si è con tutta la macchina nel mezzo della corsia si vede se sopraggiunge qualcuno e a quel punto ormai è troppo tardi, l’incidente è assicurato.

Poco tempo dopo è stata realizzata una piccola rotonda all’incrocio con via Toni.
L’idea mi è piaciuta, e sono tutt’ora felice poiché le macchine non “potrebbero” più voltare a sinistra ma “dovrebbero” obbligatoriamente svoltare a destra, fare la rotonda e proseguire.
Dico potrebbero e dovrebbero perché i furbi ci sono sempre e la metà degli automobilisti ignora la rotonda…per non perdere 4 secondi di tempo.
Sono invece meno soddisfatto di come sia stata strutturata, anche se a detta degli uffici di competenza ancora provvisoria (sono passati più di 3 anni…).

Per poter consentire alle auto di rallentare, il passaggio è stato ristretto in maniera spropositata con dei mattoncini, (anche pericolosi per eventuali cadute degli utenti della strada) ogni volta che una bicicletta transita nello stesso momento che sopraggiunge un’auto si rischia sempre di “caricare” la bicicletta sul cofano.
Stesso problema con i pedoni, e ciò l’ho sperimentato di persona poiché quando portavo il passeggino di mio figlio, mi sono trovato a dover passare “forzatamente” in mezzo alla rotonda, dato che non è stato previsto un passaggio pedonale vero e proprio e ci sono muretti che impediscono il passaggio del passeggino e rischiavo ogni volta di essere travolto. Per non parlare del fatto che ogni volta che soffia un po di vento forte, i "piloni" di plastica che formano il centro della rotonda, si spostano e finiscono in mezzo alla corsia.


Foto della rotonda incriminata

Ho scritto più volte all’assessore di competenza in merito alla pericolosità della rotonda e ogni volta mi è stata data la stessa risposta: “Eventuali modifiche della rotatoria temporanea potranno essere previste in occasione della realizzazione definitiva dell’opera”.
Ormai entriamo nel 4° anno e mi sembra veramente incredibile che ancora non sia stata fatta la rotonda definitiva. Se vi trovate a passare in quel punto potete vedere chiaramente i mattoncini piegati e rotti dalle autovetture che inevitabilmente si scontrano.

Spero vivamente che al più presto la rotonda venga sistemata in maniera definitiva e soprattutto che venga tolto il restringimento di corsia in modo da poter sfruttare tutta la larghezza della strada. Un’idea potrebbe essere quella di cambiare la disposizione dei mattoncini, fare con essi un passaggio più piccolo per i pedoni che vengono così indirizzati sino alla pista pedonale poco distante.

GianVi

venerdì 13 novembre 2009

Un lungomare “vecchio”

E’ da quando sono nato a Rimini che ho dei ricordi del nostro lungomare.
30 anni fa c’erano all’ingresso dei bagni le panchine bianche di legno, che erano un punto di riposo, per chi dopo una camminata sul lungomare volesse riposarsi.


Ricordo i fiori arancioni che erano ovunque vicino al marciapiede del lungomare, i piccoli alberi sempre dentro alla siepe del lungomare, il sole che non dava tregua, e l’ombra che mancava per poter fare quella “bella passeggiata” per poi potersi riposare sulle panchine e ammirare i fiori...
Vi sembrano cose familiari anche oggi??? Avete perfettamente ragione perché in 30 anni le cose sono rimaste perfettamente le stesse.
Ci sono ancora le stesse panchine di legno bianche e tutto il resto…
Io non mi capacito di questa cosa, possibile che in 30 anni l’evoluzione del nostro lungomare non ci sia stata? Nessuna giunta comunale (forse perche sempre tutte uguali !!...) ha voluto migliorare l’aspetto e i servizi del nostro lungomare??? E’ una cosa veramente triste.
Foto del lungomare di Rimini....una vera desolazione.

Vengono amici e parenti a trovarmi per vedere la mia tanto decantata Rimini, facciamo una passeggiata sul lungomare e dopo pochi bagnini, siamo costretti ad abbandonare per via dell’insolazione che ci sta per cogliere, per non parlare della temperatura raggiunta dal passeggino di mio figlio: sembrava un "forno con le ruote". Dal porto di Rimini sino a Riccione, non c’è un albero che possa garantire riparo per chi voglia passeggiare, sedersi su qualcosa di più comodo o poter ammirare qualche altro fiore.
E' ridicolo.
Perché non viene rifatto un lungomare decente? La gente pensa a Rimini e immagina chissà che, almeno diamogli qualche cosa per cui sia valsa la pena venire qua e non le solite discoteche, lo spazio c’è perché non vengono messi degli alberi ogni 40 metri ma piantati in mezzo al marciapiede, in modo da poter fare ombra, perché non cambiamo e abbelliamo il tutto….ma le panchine…le guardate quando andate al mare? Io mi vergogno.
Eppure basta fare pochi chilometri ed arrivare a San benedetto del Tronto (regione Marche) per vedere quanto valga per il comune di SBT il cittadino, e il turista. Da pochi anni è partita la riqualifica del lungomare è devo dire di non aver mai visto prima un tale capolavoro, sia dal punto di vista estetico che pratico.

Foto del nuovo lungomare di San benedetto del Tronto cliccando potrete vedere il disegno originale.


Marciapiedi larghissimi in materiale anticalore, una pista ciclabile (per tutta la lunghezza del lungomare) che passa intorno a fontanelle e piccole oasi naturali di verde e corsi d’acqua, poltrone e sedie anatomiche scolpite e ricavate da pietre levigate, incredibilmente comode, e soprattutto posso arrivare sino al porto con degli alberi che mi riparano dalla calura.
Una cittadina di 50.000 abitanti che non ha l’attrazione turistica di Rimini, ma che ci ha dato una lezione su come e cosa si deve fare per la propria città e per il proprio turismo.
Siamo al ridosso del 2010, e siamo ancora uguali al passato, pensate sia più importante il metrò di costa del quale da anni sento parlare, ma mai realizzare? vedete voi, ma Rimini vivacchia ancora di cose passate, e fino a quando vi va bene…, prima o poi però, bisognerà svegliarsi e fare qualche cosa in più che regalare un po’ di pesce durante il “gradisca”.


GianVi


Articolo pubblicato dal giornale "la Voce di Romagna" il 29.10.09