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venerdì 21 ottobre 2011

Wi-Fi e cellulari... no grazie



Volevo ringraziare Simona Caraceni, autrice dell’articolo “Il Wi.Fi è dannoso per i bambini”. Su LA Voce di Romagna di martedì 18/11/11.
E volevo aggiungere alcune considerazioni a proposito, che già tutti sappiamo, ma lasciamo andare avanti.
Il Wi-Fi, così come i cellulari, e tutte le fonti elettromagnetiche, fanno male.
E su questo punto non ci piove.
Che possano fare venire dei tumori, non lo sentirete MAI dire, nemmeno se fosse una cosa sicura al 100%.
Ci sono troppi soldi che girano attorno a questo business, non verranno mai a dircelo.
Sappiamo che il guadagno viene prima della salute…, centinai di aziende nel mondo in barba a qualsiasi legge danneggia l’essere umano, la terrà e l’aria che respiriamo con veleni ecc.. e nessuno fa nulla.

Non facciamo gli ipocriti, secondo voi se domani staccassero tutte le linee dei cellulari cosa succederebbe?
Il caos più assoluto, proteste da ogni parte, isteria e… suicidi di massa… esagero?
Non penso, siamo talmente presi da queste cose che sono ormai irrinunciabili.
Io che ho vissuto la fase del prima e del dopo cellulare, potrei tranquillamente vivere senza, anche se lo uso per lavoro, ma per i nostri figli che sono nati con questo apparecchio, è una cosa normale averlo, come portare i vestiti.
Mi fanno pena dei conoscenti che tempo fa a Rimini si erano lamentati di avere un antenna per cellulari vicino a casa, fecero di tutto per farla (giustamente) rimuovere, per poi sentirli successivamente lamentarsi perché il cellulare non prendeva bene… contraddizioni dell’essere umano.

Oggi quante persone muoiono di vecchiaia, io ne vedo sempre meno, in compenso sono aumentate tutte le malattie tumorali.
In via Casati, anni fa è stato dato il permesso ad un privato di installare un’antenna radio che piano piano è cresciuta e si è riempita di antenne di ogni genere, se passate da via D. Campana la noterete sicuramente dietro a una macelleria, perché è un concentrato di ruggine, altezza e miriadi di antenne giganti.
Oggi se dovessi chiedere io un permesso per erigere un’antenna così alta nel mio giardino (sembra la Torre Eiffel) non penso mi verrebbe dato, ma il fatto più fastidioso e che nessuno controlla tutte le modifiche avvenute in seguito e che tutt’ora avvengono.
E’ stato chiesto l’intervento dell’Arpa, che misurando il livello di “radiazioni” ha confermato che in quel momento, erano di un punto più basse di quello che consentiva la legge, ma poi mi informava che la prova si sarebbe dovuta fare mentre l’antenna era in funzione alla massima potenza.

La cosa non ha sollevato i vicini all'antenna che conosco poiché sapere di avere un’antenna a pochi metri che invia “sempre” una quantità di radiazioni non penso faccia bene. Ma nulla possiamo fare.
Figuriamoci a livelli di multinazionali dove il guadagno loro e dello stato è ai massimi livelli.
Non si può rallentare il progresso (monetario per alcuni) nemmeno quando è a scapito della salute, eppure la storia passata è piena di stragi avvenute in nome del progresso.
Ora scusate devo andare, mi squilla il cellulare…

GianVi

lunedì 30 agosto 2010

Svizzera/Germania – Italia 6-0



Pochi giorni fa sono stato 2 giorni in Germania con l’auto assieme ad un mio amico e vorrei farvi partecipi delle belle cose che abbiamo potuto vedere e che ci hanno molto colpito rispetto all’Italia.
Siamo passati dall’autostrada Como-Chiasso per entrare dalla Svizzera.
Una volta passato il confine ci siamo dovuti fermare a comprare il biglietto dell’autostrada.
Il costo è di 40,00€ ma vale tutto l’anno!

Mi spiego meglio, io non devo pagare per i km che faccio ma si paga una volta per tutte.
Per il resto dell’anno posso andare dove voglio tutte le volte che voglio senza dover spendere altri soldi, semplicemente incredibile.
Vuole dire che con quei 40,00€ chi gestisce la rete autostradale riesce a pagare i dipendenti, a fare i lavori stradali e tutto quello che gira intorno.
Se penso che da Rimini a Milano e ritorno ho spesi 38,00€, mi viene da piangere è una vera tristezza.

Una volta ripartiti, girando le stazioni della radio, capiamo finalmente cosa voglia dire avere l’RDS nell’autoradio.
Per tutto il tragitto Svizzera-Germania ogni canzone che veniva trasmessa, nell’autoradio appariva il nome della canzone e l’autore, mentre da noi inspiegabilmente questo servizio non viene attivato e si limita a dirci che radio ascoltiamo.
La benzina abbiamo trovato la 102 ottani che costa quanto la nostra normale a 95.

Arrivati al famoso San Gottardo entriamo in galleria, ricordo che è lunga 17 Km e passa sotto una montagna, arrivati circa a metà strada, mi squilla il cellulare, rispondo e incredibilmente riesco a parlare, ero al massimo della ricezione….se penso ai nostri impianti che spesso il segnale cade anche in strade aperte, c’è da stare male per come siamo ridotti e ci vantiamo della grande tecnologia, il segnale a continuato ad essere presente dentro ogni galleria che sorpassavamo.
Arrivati in Germania, la ciliegina sulla torta è data dall’autostrada.
Si entra senza pagare….per di più l’autostrada tedesca (Autobahn) non ha limiti di velocità tranne in alcuni tratti. Come fa chi gestisce l’autostrada a campare? Eppure stavano lavorando per ampliare le corsie.

In Italia ogni anno i prezzi aumentano e con quello che paghiamo non riescono ugualmente a fare autostrade decenti e a mantenere in buono stato quelle attuali, senza contare che per riuscire a fare una corsia in più (Rimini-Pedaso) abbiamo dovuto aspettare 30 anni e ancora in parte non sono riusciti a fare partire i lavori.
Pensavamo di avere avuto abbastanza novità invece una volta arrivati a destinazione e sistemati nella casa-alloggio (Guesthouse) chiediamo se è possibile avere una rete Wi-Fi e il proprietario ci informa che era già attiva, disponibile senza protezione e che in tutta la città potevamo trovare la rete libera.

Non potevamo crederci, eppure eravamo sperduti in una piccola città in mezzo alla foresta nera, non a Berlino.
Se ci fermavamo vicino a una casa o a un bar e cercavamo una rete Wi-Fi, la trovavamo sempre libera e disponibile senza password, a quel punto diventando una norma e avendola tutti, non avrebbe senso mettere password è una normalità.
Mentre da noi in Italia facciamo fatica a trovare reti Wi-Fi a pagamento figuriamoci libere.
Gli hotel che ne hanno sono veramente pochi e fanno sembrare che il servizio sia un extra per poter tenere il prezzo ancora più alto, senza contare che per legge devono sapere un sacco di cose su chi usa la rete.

Questa piccola trasferta mi ha fatto capire che se è vero che in Italia stiamo bene, dobbiamo aprire gli occhi e svegliarci perché su tante cose siamo veramente all’età della pietra.

GianVi