Che bella sensazione mi sono liberato dopo anni e anni di Sky.
Prima Tele+, poi Stream e dall’unione delle due Sky.
Non ne potevo più di pagare 65,00€ al mese per vedere sempre gli stessi film, e altri 200 canali di nulla.
A parte i canali scientifici e di animali il resto lascia il tempo che trova.
Ma nonostante ciò ero schiavo nel vedere la mia Juventus e i cartoni animati per mio figlio che senza si sarebbe buttato dalla finestra.
Una vera e propria droga, a cui rinunciare era impossibile.
Ma Sky invece di abbassare i prezzi ha aumentato e giustificava la cosa con l’ingresso di nuovi canali.
Alle mie telefonate di critica seguivano commenti del genere “ma noi siamo i migliori gli unici ecc..ecc..
Più volte li ho avvertiti, ma non avevo il coraggio di farlo, se io e mio figlio avessimo perso la nostra droga saremmo stati persi, ma l’ultima telefonata è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Mi risponde una ragazza molto gentile (come tutti al centralino di Sky) a cui spiego la mia intenzione di dare disdetta.
Tra le tante cose le chiedo anche perché durante Sky TG 24 nella rassegna stampa, non vengono mai letti Libero e Il Giornale, a quel punto scatta qualche cosa nella testa dell’operatrice che mi risponde: Quindi lei è uno che guarda i canali Mediaset ?!!! e io si, ma le ho chiesto della rassegna stampa non dei canali, a quel punto arriva una domanda inaspettata, allora lei è uno di destra ?!!! e io rispondo, perché lei mi sta dicendo che Sky è di sinistra? E l’operatrice, certamente…..!!!! A quel punto la mia risposta non poteva essere diversa, “allora poiché a me non va bene, vi saluto, incredibile.
L’avvento di Mediaset Premium mi ha dato quella forza che mi mancava, tutte le partite della Juventus, e i canali per i bambini al prezzo di 24,00€.
Ho disdetto Sky e mi sono sentito libero difficile a spiegarsi, libero da un sistema creato appositamente per far si che nessuno riesca a liberarsi di Sky.
Non potevi mandare una mail poiché non c’è (guai alle numerose proteste che arriverebbero), puoi telefonare solo a pagamento, se ti lamenti, alla fine della telefonata, quasi ti dispiace per Sky e vorresti dargli altri soldi per aiutarli per come sono bravi a intortarti.
Infine le 80 telefonate che sono seguite alla mia disdetta.
Ma come mai è sicuro, ma noi siamo unici noi le diamo di più, sino ad arrivare alla mega offerta in cui per un tot di tempo paghi meno ma poi torna tutto come prima, a cui ho resistito con orgoglio.
Tutto questo è accaduto poco prima di Natale 2009.
Facendo oggi il punto della situazione fra i due, Sky è avvantaggiata, canali non compressi (senza scubettature) varietà dei canali e HD.
Mediaset mi ha deluso sotto il punto di vista della varietà.
Totale assenza di canali dedicati alle notizie e informazioni, assenza di canali culturali e scientifici (Discovery ecc..), canali molto compressi con molta perdita di qualità su alcuni in particolare.
La situazione dovrebbero volgere a favore di Mediaset nel momento in cui tutti i segnali analogici di antenna in Italia verranno spenti (in Romagna Ottobre 2010) liberando banda e potendo così riavviare la codifica di tutti i canali.
Ora Sky in vista di questo ha lanciato una nuova offerta abbassando un po’ i prezzi sino a fine 2011.
Mi hanno puntualmente chiamato è ho rifiutato, anche perché in piccolo nelle postille dovrei spendere un capitale per l’attivazione, il decoder HD (non il tv in HD e non me ne faccio nulla) ecc..ecc..
Devo dire che la battaglia in questo momento finisce in parità, perché se è vero che con Mediaset Premium ho meno, pago anche molto meno.
Saluti
GianVi
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giovedì 15 luglio 2010
Sky Vs Mediaset Premium
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giovedì 25 febbraio 2010
Demenza calcistica
Il 21 settembre 1975, avevo 5 anni e mi trovavo a San Benedetto del Tronto poiché tutta la mia famiglia stava andando a vedere una partita di calcio molto importante per la città.
Mia sorella mi mise in mano una bandiera e da allora quei bellissimi colori che sventolavano sono rimasti sempre dentro di me, il bianco e il nero.
Si giocava Sanbenedettese Juventus per la coppa Italia, e in quell’occasione la partita fini in un clamoroso 2-2.
Mia sorella mi mise in mano una bandiera e da allora quei bellissimi colori che sventolavano sono rimasti sempre dentro di me, il bianco e il nero.
Si giocava Sanbenedettese Juventus per la coppa Italia, e in quell’occasione la partita fini in un clamoroso 2-2.
Oggi a distanza di 35 anni l’amore per la Juventus è sempre vivo, ha accompagnato la mia adolescenza sino ad oggi, ha vissuto momenti belli come i brutti.
Non sono mai stato tanto sfegatato da andare in giro a vederla tutte le domeniche, qualche partita l’ho vista, ma ogni volta che giocava la sentivo sempre per radio.
Quando cominciarono a far vedere le partite in televisione fu magnifico. Sappiamo tutti che in Italia il calcio è seguito non da “tifosi” ma da DEMENTI.

Pensavo che ci fosse un limite, ma anche questa volta ho dovuto sbattere contro un muro e dare ragione a tutti quelli che mi hanno sempre detto che lo stadio non è un posto per bambini. Domenica 21/02/2010 in occasione di Bologna-Juventus ho deciso di portare mio figlio di 6 anni a vedere la partita poiché giocatore e grande tifoso delle Juventus.
Mi ricordo la sua espressione il giorno in cui gli avevo detto che lo avrei portato a vedere la “sua” Juve dal vivo, una felicità senza precedenti, mi ha ricordato il giorno in cui mio babbo mi comprò il motorino. Una delle più belle della mia vita.
Per non avere problemi ho preso i posti in tribuna centrale numerata.
Comincia la partita e vedere l’agitazione di mio figlio nel guardarla e nell’urlare i nomi dei giocatori mi commuoveva.
Mio figlio con la sua sciarpina e cappellino della Juve, in quel momento era il “vero tifoso” che tutte le squadre meriterebbero.
Dopo pochi minuti purtroppo cominciano gli insulti da parte di alcuni DEMENTI della tifoseria avversaria a poche poltroncine da noi, nei confronti della Juve.
Ci può anche stare il classico sfottò, ma sentire improperi per tutta la partita ogni volta che un giocatore toccava palla, francamente seccava.

Ero quasi convinto che in tribuna centrale queste cose fossero “rare” ma mi sbagliavo.
Poco dopo mio figlio a cominciato a girarsi e guardare chi diceva tutte quelle parolacce e mi chiedeva il perché.
Mi sono limitato a spiegargli che ci sono persone che non si comportano bene poiché “sciocche”.
La partita finisce, usciamo dallo stadio e mentre ci rechiamo alla macchina, un gruppo di DEMENTI del Bologna insulta mio figlio, insulta me e mi dice di togliere dal collo di mio figlio la sciarpa della Juventus. Cosa che non ho fatto visto che era freddo, non volevo si ammalasse e non trovavo un senso logico nelle parole che mi aveva detto.
Senza neanche girarmi per paura che succedesse qualche cosa, abbiamo continuato a camminare, ma mi sentivo male, e non a mio agio.

Tutti ci guardavano male e ogni volta che in mezzo a quella confusione qualcuno ci urtava contro ero in ansia per mio figlio e per quello che qualche DEMENTE avrebbe potuto fare.
Camminando ci siamo aggregati a una famiglia e siamo riusciti ad arrivare alla macchina.
Alla fine della giornata dopo aver baciato mio figlio e averlo messo a dormire, ho fatto il punto della situazione, e mi sono sentito male, non fisicamente, un malessere interno per quello che sarebbe potuto succedere.
Ero convinto che con un bambino di 6 anni al mio fianco, non potevano capitare cose come questa, per me un essere umano se tale, non può trovare da dire contro un bambino, purtroppo la mia mente si rifiuta di pensarlo, ma accade.
Questi DEMENTI non sono persone diverse da noi nella vita di ogni giorno, sono le stesse persone che girano in strada, con cui condividiamo il posto di lavoro, sono così e magari non lo sappiamo. Eppure mi sono arreso a questa verità.
Ogni domenica ci sono realtà assurde, se un bambino di 6 anni nella sua “spensieratezza” e “innocenza” non può sentirsi libero di tifare la squadra per cui è contento…siamo veramente allo sbando più totale.
Il minimo che vi meritate....

E inutile promuovere le iniziative di portare le famiglie allo stadio, incentivare le persone ad andare a tifare la propria squadra, per poi stare in una situazione incerta e rischiare la vita.
Sicuramente non porterò più mio figlio allo stadio, ne io andrò più.
A casa nella mia poltrona, possiamo urlare, tifare ed essere contenti per la nostra squadra che amiamo, sapendo di non rischiare di prendere le botte o magari una coltellata.
GianVi
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