giovedì 2 dicembre 2010

La Coop sei tu...



Ho sempre saputo che quando si va a mangiare in un self service i prezzi sono migliori poiché il servizio lo si fa da soli, non si è serviti e di conseguenza si risparmia sulla manodopera riuscendo a spuntare i prezzi.
Con gli anni ne abbiamo avuto la prova con i primi distributori di benzina che facendo rifornimento da soli, il prezzo della benzina risulta più basso.

Non capisco perché questa “operazione” non viene applicata anche nei supermercati.
Mi spiego meglio.
Anni fa la Coop fu una delle prime a dare innovazione sul punto vendita inserendo i “telecomandi” per poter fare la spesa, passare con il telecomando sul codice a barre di ogni prodotto saltare la fila per andare in una cassa appositamente creata e pagare.
Praticamente fare in proprio quello che avrebbe dovuto fare la cassiera.
Su questo posso anche “passare” in fondo se non capita la riconta dei prodotti, ho guadagnato nel non fare la fila.


Ma pochi giorni fa entrando nell’IperCoop di Rimini ho visto che sono state installate moltissime casse “self service” e le casse “normali” sono ridotte a poche decine ( e non sono mai tutte aperte appositamente per indurti ad andare nel self service).
In queste nuove casse, noi clienti facciamo la parte anche del “cassiere” dobbiamo passare i prodotti nel raggio laser per la lettura, appoggiarlo sul ripiano decidere come pagare, inserire i soldi, prendere la busta mettere la merce dentro e se va tutto liscio andare via, altrimenti chiamare un addetto per rifare l’operazione.
Ma il nostro guadagno dov’è????
In nulla.


Devo fare tutto io e non mi viene dato nulla in cambio?
Perché a chi usa tali dispositivi, al momento del pagamento non viene fatto uno sconto extra su tutta la spesa?
Basta poco 2-3% mi sembrerebbe giusto e onesto.
Mentre chi continua nelle “poche” casse normali pagherà il prezzo normale dei prodotti.
Oppure con il fatto che la “Coop sei tu” devo anche lavorarci senza essere remunerato!!!
Mi dispiace ma queste cose succedevano solo alla festa dell’Unità.


GianVi

venerdì 29 ottobre 2010

Editoriale su Rimini secondo tempo

Seconda ed ultima parte dell'editoriale del direttore Ivo Frigiola su Rimini.

mercoledì 6 ottobre 2010

Editoriale su Rimini

Sotto nella foto potete leggere un bellismo editoriale del direttore della rivista "Sinergie".
A mio avviso una perla di giornalismo che ci illumina su cosa era ed è la nostra cara Rimini che condivido in toto, anche perchè è anni che lo dico e lo scrivo.
Consiglio vivamente la lettura.

Saluti

GianVi

sabato 2 ottobre 2010

Giornalismo inopportuno


Lettera inviata al quotidiamo "La Voce di Romagna" in merito all'incidente di ieri 01-10-2010 dove ha perso la vita il giovane Riminese Emanuele Colocci.
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Gentile direttore,
il responsabile dell'articolo del 02-10-10 sulla Voce (non posso sapere chi sia poiché non ha avuto nemmeno il coraggio di firmarsi) inerente all'incidente dove ha perso la vita Emanuele Colocci con la sua moto, non ha fatto un bell'articolo anzi, ha fatto passare il deceduto come un pirata della strada. Cosa c'entra ai fini dell'indagine scrivere che era "coraggioso e conosciuto per le sue ardite impennate sulla 2 ruote", se non a fomentare subito la gente, a pensare che si sia "meritato" l'incidente poiché spericolato?
Che la moto che guidava era troppo potente per lui ecc..ecc..
Non ha senso, un po' più di rispetto sarebbe stato gradito, soprattutto se si dovesse scoprire che la colpa (come nel 78% dei casi) è dell'auto.
Non so chi gli abbia riferito tutte queste cose ma comunque sia non c'entrano nulla con l'incidente.
Oppure il giornalista conosce bene anche il mondo delle moto e voleva illuminarci sull'accaduto? non sembra.
Il blocco motore dubito possa aver urtato l'auto...a meno che non fosse in impennata...

Saluti

GianVi

martedì 28 settembre 2010

Soldi spesi male


Incuriosito dalle grandi discussioni che sta generando la questione in questo periodo, mi sono interessato e volevo dire la mia a proposito della scuola Marvelli che si trova sul colle di Covignano.
Ho sentito più “campane” a proposito dell’imminente “ristrutturazione” dell’edificio e sono giunto alla conclusione che come sempre i soldi (di chi li guadagna) valgono più del bene dei cittadini di Rimini.


L’edificio in questione è stato costruito nei primi anni 60 non per ospitare una scuola, ma in qualche maniera col tempo sono riusciti ad “adattarla”, la struttura è vecchia, non è a norme sia antisismiche sia di sicurezza in generale, decentrata da tutto quello che può essere un aiuto per l’alunno, (biblioteca, ristorazione, cartoleria ecc…) un'unica strada per raggiungerla, che rende drammatica il percorrerla, causando sempre ingorghi e ritardi e non meno importante e anche brutta.
Il comune paga un affitto annuo alla diocesi e ho saputo che in questi giorni c’è stato un accordo per un rinnovo di altri 60 (sessanta) anni.
Da questo rinnovo nasce l’urgenza di una ristrutturazione per renderla più idonea alle nuove norme e avrà un costo di 17 milioni di €, ve lo riscrivo per chi non sapesse leggere bene diciassettemilionidieuro.


Ora io non sono un genio, ma penso che se il comune di Rimini, con 17 milioni di € non è in grado di costruire una nuova scuola con tutti i criteri di sicurezza e in un posto più consono sia di strade che di aiuti per l’alunno (cartoleria ecc..ecc..) , allora la giunta Riminese dovrebbe subito dimettersi.
In questi giorni tutti avrete letto della nuova scuola aperta in provincia di Brescia, al centro di polemiche per avere troppi simboli del “sole delle Alpi”.
Quella scuola è stata costruita con 8 milioni di €, ed è stata acclamata per la funzionalità e l’efficienza strutturale.


Rimini ha il doppio di € da spendere e sono sicuro che se la giunta comunale volesse potrebbe fare una nuova scuola con tutti i criteri giusti al posto giusto, invece di buttare via i nostri soldi per rattoppare un edificio ormai vecchio e non funzionale.
Ma come sappiamo fra volere e potere (in questo caso anche della diocesi) la vittoria va al potere e allora preparatevi ad avere una nuova “vecchia” scuola.

GianVi

lunedì 30 agosto 2010

Svizzera/Germania – Italia 6-0



Pochi giorni fa sono stato 2 giorni in Germania con l’auto assieme ad un mio amico e vorrei farvi partecipi delle belle cose che abbiamo potuto vedere e che ci hanno molto colpito rispetto all’Italia.
Siamo passati dall’autostrada Como-Chiasso per entrare dalla Svizzera.
Una volta passato il confine ci siamo dovuti fermare a comprare il biglietto dell’autostrada.
Il costo è di 40,00€ ma vale tutto l’anno!

Mi spiego meglio, io non devo pagare per i km che faccio ma si paga una volta per tutte.
Per il resto dell’anno posso andare dove voglio tutte le volte che voglio senza dover spendere altri soldi, semplicemente incredibile.
Vuole dire che con quei 40,00€ chi gestisce la rete autostradale riesce a pagare i dipendenti, a fare i lavori stradali e tutto quello che gira intorno.
Se penso che da Rimini a Milano e ritorno ho spesi 38,00€, mi viene da piangere è una vera tristezza.

Una volta ripartiti, girando le stazioni della radio, capiamo finalmente cosa voglia dire avere l’RDS nell’autoradio.
Per tutto il tragitto Svizzera-Germania ogni canzone che veniva trasmessa, nell’autoradio appariva il nome della canzone e l’autore, mentre da noi inspiegabilmente questo servizio non viene attivato e si limita a dirci che radio ascoltiamo.
La benzina abbiamo trovato la 102 ottani che costa quanto la nostra normale a 95.

Arrivati al famoso San Gottardo entriamo in galleria, ricordo che è lunga 17 Km e passa sotto una montagna, arrivati circa a metà strada, mi squilla il cellulare, rispondo e incredibilmente riesco a parlare, ero al massimo della ricezione….se penso ai nostri impianti che spesso il segnale cade anche in strade aperte, c’è da stare male per come siamo ridotti e ci vantiamo della grande tecnologia, il segnale a continuato ad essere presente dentro ogni galleria che sorpassavamo.
Arrivati in Germania, la ciliegina sulla torta è data dall’autostrada.
Si entra senza pagare….per di più l’autostrada tedesca (Autobahn) non ha limiti di velocità tranne in alcuni tratti. Come fa chi gestisce l’autostrada a campare? Eppure stavano lavorando per ampliare le corsie.

In Italia ogni anno i prezzi aumentano e con quello che paghiamo non riescono ugualmente a fare autostrade decenti e a mantenere in buono stato quelle attuali, senza contare che per riuscire a fare una corsia in più (Rimini-Pedaso) abbiamo dovuto aspettare 30 anni e ancora in parte non sono riusciti a fare partire i lavori.
Pensavamo di avere avuto abbastanza novità invece una volta arrivati a destinazione e sistemati nella casa-alloggio (Guesthouse) chiediamo se è possibile avere una rete Wi-Fi e il proprietario ci informa che era già attiva, disponibile senza protezione e che in tutta la città potevamo trovare la rete libera.

Non potevamo crederci, eppure eravamo sperduti in una piccola città in mezzo alla foresta nera, non a Berlino.
Se ci fermavamo vicino a una casa o a un bar e cercavamo una rete Wi-Fi, la trovavamo sempre libera e disponibile senza password, a quel punto diventando una norma e avendola tutti, non avrebbe senso mettere password è una normalità.
Mentre da noi in Italia facciamo fatica a trovare reti Wi-Fi a pagamento figuriamoci libere.
Gli hotel che ne hanno sono veramente pochi e fanno sembrare che il servizio sia un extra per poter tenere il prezzo ancora più alto, senza contare che per legge devono sapere un sacco di cose su chi usa la rete.

Questa piccola trasferta mi ha fatto capire che se è vero che in Italia stiamo bene, dobbiamo aprire gli occhi e svegliarci perché su tante cose siamo veramente all’età della pietra.

GianVi

venerdì 20 agosto 2010

Non c'è posta per te



Mi ricordo ancora quando per spedire una cartolina bastava voltare qualsiasi angolo della città e si trovava la buchetta dove imbucare le lettere.
Ovunque la città ne era piena.
Oggi la riorganizzazione delle poste Italiane ha fatto ridimensionare la cosa e anche di molto.

Piano piano le buchette sono state tolte e lasciate solo fuori da alcune tabaccherie.
Ora, almeno parlo di Rimini, si trovano solo fuori (e non sempre) dagli uffici postali.
Sicuramente l’avvento delle e-mail ha dato un taglio netto ad alcune comunicazioni postali.


Così come le cartoline ricordo dei vari viaggi, vengono sostituite dagli MMS (messaggio dal cellulare che può contenere foto o audio).
Il costo di un MMS è inferiore (0,50 cent contro i 0,60 del francobollo) e la foto di un bel paesaggio arriva subito, invece dei 3 giorni o 7 come abbiamo potuto vedere pochi giorni fa proprio su queste pagine.


Ci sono invece atti amministrativi, giudiziari e le varie raccomandate che vanno ancora spedite per posta.
Siamo obbligati in questi casi a recarci presso un ufficio postale per compiere tale spedizione.
Ma ci sono anche una quantità impressionante di spedizioni “normali” dove necessita il solo francobollo da 0,60 cent e con una busta già affrancata e pronta per la spedizione, diventa impossibile spedire la posta.


Anche in questo caso, bisogna recarsi obbligatoriamente in un ufficio postale, una vera assurdità dover sprecare così tanto tempo in file per poter solo consegnare una busta per la spedizione, i servizi al cittadino stanno svanendo tutti.
In centro più di una volta mi è capitato che stranieri ancora “poco tecnologici” e nostalgici, mi chiedessero dove poter imbucare le loro cartoline, non trovando le buchette.


Il problema si accentua ulteriormente quando, come dicevo, fuori dall’ufficio postale non è presente la buchetta delle lettere.
Proprio venerdì appena trascorso, dovendo imbucare una lettera, mi sono recato alla buchetta delle poste fuori dall’ufficio postale di via Marecchiese, quello all’incrocio con la rotonda che va in via Caduti di Marzabotto, ma per i lavori di ristrutturazione è stata chiusa anche tale buchetta.

Mi reco più avanti nel parcheggio del supermercato che si trova li vicino e dove “momentaneamente” è stato trasferito l’ufficio postale, per imbucare la mia “normale” lettera.
Una volta arrivato davanti alla struttura provvisoria, gira e rigira non c’era l’ombra di una buchetta.
Non volevo entrare poiché ci saranno state 30 persone e la fila usciva fuori.
Non potevo credere a tale assurdità.


Entro chiedendo scusa a tutti e che avrei dovuto solo consegnare una busta, logicamente le varie “casse” erano tutte piene e ogni volta che scattava un numero la gente si fiondava come un rapace sulla preda e come mi permettevo di fare un gesto venivo fulminato dagli sguardi.
Ero quasi rassegnato a non spedire la posta, anche perché mi seccava dover fare km per poter imbucare una busta.

Casualmente esce un addetto e mi permetto di chiedere se era possibile prendere la mia busta, mi risponde seccato “è già affrancata?”, certamente, la prende e la lancia oltre il bancone.
Ancora mi chiedo se arriverà mai a destinazione.
Pochi giorni fa ho letto che le poste da gennaio 2011 cambieranno il sistema delle consegne, a mio avviso dovrebbero sistemare altre cose, perché se non abbiamo possibilità di spedirle è inutile potenziare le consegne

Saluti

GianVi

venerdì 6 agosto 2010

Presunto colpevole



E sempre colpa loro.
I motociclisti, sono considerati ormai al pari di terroristi.
In un incidente stradale, si “presume” che la colpa sia del motociclista.
O comunque sia, si parte da questa convinzione, poi se le indagini confermano che non ha colpe, si continua ugualmente a trovare altri appigli per dire che la colpa è comunque sua.

E pensare che più del 78% delle volte la colpa e degli altri.
Un auto che non vede, che non calcola, che non gli importa di aspettare, una bici in contromano ecc…
E’ raro che in un incidente la colpa sia della moto, non che non succeda, ma è veramente raro.
Le pecore nere ci sono ovunque e gli “idioti” che partono ai 200 in un tratto di strada cittadino ci sono.

Se camminando con la moto in una strada e senza alcun avviso una bicicletta che precede svolta in mezzo alla strada sarebbe impossibile evitarla, così come lo sarebbe per un auto.
Immediatamente la colpa cadrebbe sul motociclista, senza il minimo ripensamento.
Questo non è giusto.
Non si deve dare del presunto killer e accusare un essere umano senza sapere effettivamente come sono andate le cose, ma purtroppo è quello che a noi Italiani riesce meglio.

GianVi

martedì 27 luglio 2010

Bicicletta elettrica, no grazie


Da strumento di aiuto è diventato strumento di moda.
La bicicletta elettrica ormai spopola fra tutti, sembra di tornare indietro nel tempo a quando si doveva mostrare di avere le Timberland o la cintura del Charro, se non c’è l’hai non sei nessuno.


Si sentono discorsi incredibili, “io ho preso quella con la batteria al litio, no no mi hanno detto che pesa troppo, io ho quella con il porta batteria in alluminio” e così via…
Da parte mia sono “totalmente contro” l’uso di questo mezzo, persone anziane che dovrebbero fare un po’ di movimento, al contrario diventano ancora più sedentarie aumentando le varie patologie presenti nell’età.


Normalmente si chiede sempre e soprattutto a tutti di fare movimento, camminando e andando in bicicletta.
Al contrario ora se non si ha quella elettrica non ci si muove più.
La moda del “non faticare” ha contagiato tutti, la mia vicina di casa ha trovato tutte le scuse possibili e immaginabili per comprarla.
Dopo 40 anni di onorato servizio, ha rottamato la vecchia bici, a favore di una nuova fiammante elettrica con la scusa che avendo un piccolo “soffio al cuore” non può fare sforzi…
per carità ci può anche stare, mi chiedo come abbia fatto fino ad oggi!!!


Ieri un bambino di non più di 13 anni (è già la cosa mi ha inquietato, se non vogliono più pedalare già a questa età) mi è passato a fianco superando il mio scooter 50cc, per carità stavo andando piano, ma la cosa mi ha fatto senso.
Che si possano “truccare” anche le bici elettriche, come facevamo noi con il “Collage” e con le Vespe?
La legge vieta la bicicletta elettrica a “gas” è permessa solo quella con pedalata assistita, ossia che mentre pedali, la bici con il suo sistema ti aiuta nella spinta, invece in giro si vedono quasi solo bici sfrecciare senza l’uso del pedale.


Ho fatto un piccola indagine e alcuni rivenditori, nel momento dell’acquisto ti chiedono se si vuole la modifica per il gas al manubrio, firmando una liberatoria.
Come sempre anche in questo campo, la legge Italiana non riesce, o non vuole mettere un freno all’inosservanza delle leggi.
Presto saremo tutti degli obesi ambulanti e allora chissà torneremo a pedalare.

GianVi

giovedì 15 luglio 2010

Sky Vs Mediaset Premium

Che bella sensazione mi sono liberato dopo anni e anni di Sky.
Prima Tele+, poi Stream e dall’unione delle due Sky.
Non ne potevo più di pagare 65,00€ al mese per vedere sempre gli stessi film, e altri 200 canali di nulla.
A parte i canali scientifici e di animali il resto lascia il tempo che trova.

Ma nonostante ciò ero schiavo nel vedere la mia Juventus e i cartoni animati per mio figlio che senza si sarebbe buttato dalla finestra.
Una vera e propria droga, a cui rinunciare era impossibile.
Ma Sky invece di abbassare i prezzi ha aumentato e giustificava la cosa con l’ingresso di nuovi canali.

Alle mie telefonate di critica seguivano commenti del genere “ma noi siamo i migliori gli unici ecc..ecc..
Più volte li ho avvertiti, ma non avevo il coraggio di farlo, se io e mio figlio avessimo perso la nostra droga saremmo stati persi, ma l’ultima telefonata è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Mi risponde una ragazza molto gentile (come tutti al centralino di Sky) a cui spiego la mia intenzione di dare disdetta.

Tra le tante cose le chiedo anche perché durante Sky TG 24 nella rassegna stampa, non vengono mai letti Libero e Il Giornale, a quel punto scatta qualche cosa nella testa dell’operatrice che mi risponde: Quindi lei è uno che guarda i canali Mediaset ?!!! e io si, ma le ho chiesto della rassegna stampa non dei canali, a quel punto arriva una domanda inaspettata, allora lei è uno di destra ?!!! e io rispondo, perché lei mi sta dicendo che Sky è di sinistra? E l’operatrice, certamente…..!!!! A quel punto la mia risposta non poteva essere diversa, “allora poiché a me non va bene, vi saluto, incredibile.

L’avvento di Mediaset Premium mi ha dato quella forza che mi mancava, tutte le partite della Juventus, e i canali per i bambini al prezzo di 24,00€.
Ho disdetto Sky e mi sono sentito libero difficile a spiegarsi, libero da un sistema creato appositamente per far si che nessuno riesca a liberarsi di Sky.
Non potevi mandare una mail poiché non c’è (guai alle numerose proteste che arriverebbero), puoi telefonare solo a pagamento, se ti lamenti, alla fine della telefonata, quasi ti dispiace per Sky e vorresti dargli altri soldi per aiutarli per come sono bravi a intortarti.

Infine le 80 telefonate che sono seguite alla mia disdetta.
Ma come mai è sicuro, ma noi siamo unici noi le diamo di più, sino ad arrivare alla mega offerta in cui per un tot di tempo paghi meno ma poi torna tutto come prima, a cui ho resistito con orgoglio.
Tutto questo è accaduto poco prima di Natale 2009.

Facendo oggi il punto della situazione fra i due, Sky è avvantaggiata, canali non compressi (senza scubettature) varietà dei canali e HD.
Mediaset mi ha deluso sotto il punto di vista della varietà.
Totale assenza di canali dedicati alle notizie e informazioni, assenza di canali culturali e scientifici (Discovery ecc..), canali molto compressi con molta perdita di qualità su alcuni in particolare.
La situazione dovrebbero volgere a favore di Mediaset nel momento in cui tutti i segnali analogici di antenna in Italia verranno spenti (in Romagna Ottobre 2010) liberando banda e potendo così riavviare la codifica di tutti i canali.

Ora Sky in vista di questo ha lanciato una nuova offerta abbassando un po’ i prezzi sino a fine 2011.
Mi hanno puntualmente chiamato è ho rifiutato, anche perché in piccolo nelle postille dovrei spendere un capitale per l’attivazione, il decoder HD (non il tv in HD e non me ne faccio nulla) ecc..ecc..
Devo dire che la battaglia in questo momento finisce in parità, perché se è vero che con Mediaset Premium ho meno, pago anche molto meno.

Saluti
GianVi

venerdì 2 luglio 2010

Palacongressi di Rimini da abbattere

L’unica cosa da fare è radere al suolo il Palas e ricostruirlo da zero.
Vi sembra peggio questa ipotesi o avere magari 9.300 morti sulla coscienza?
Se il Palas è stato costruito con materiali scadenti provenienti dalla Libia, non penso ci sia tanto da discutere come si sta facendo ora.

Si sta prendendo tempo per trovare qualche bel politico che dia il via libera a continuare ugualmente i lavori e la rispettiva apertura di settembre 2010, non comprende perché giocare con la vita delle persone.
Il Palas non può essere usato.

La voglio fare tragica, se un giorno dovesse mai “crollare” e fare una strage?
Magari non succede, ma se ci sono problemi di prodotti non idonei e (fortunatamente) solo ora siamo venuti al corrente della cosa, non capisco quale sia il problema nell’abbatterlo… già ora ricordo sono i 113 milioni di euro (quelli che ufficialmente ci hanno comunicato) spesi per costruirlo.

Ma tanto sappiamo come vanno queste cose, a breve dopo la perizia tornerà tutto a posto, non ci saranno problemi, la struttura sarà perfetta, idonea e Rimini finalmente potrà avere il la sua futura, possibile, fossa comune.
Scusate volevo dire Palazzo dei Congressi.

GianVi

lunedì 28 giugno 2010

Un fiume in piena di “spese”



Ogni giorno passo sul ponte in Via Circonvallazione Nuova (strada che poi arriva alla nuova rotonda per andare a sinistra allo stadio da Baseball o dritti verso la Sacramora) e
da anni ormai vedo ruspe e camion fare avanti e indietro sotto al ponte dove passa il fiume, per alzare argini di terra per non fare esondare lo stesso in caso di forte pioggia.
Il problema è che appena arriva una forte pioggia gli argini di terrà tirati su con tanta fatica (e tanta spesa … con i nostri soldi) si sciolgono e tornano allo stesso piano del fiume.
Pochi giorni dopo tornano le ruspe e i camion per cominciare tutto da capo.
Ora io non sono un genio, ma penso che se il comune avesse fatto fare direttamente degli argini in cemento armato tanti anni fa, avremmo speso e spenderemo sicuramente meno, che non fare andare 365 giorni all’anno ruspe e camion a lavorarci.
Ma probabilmente le cose devono andare così altrimenti non potrebbero succhiarci i soldi con le varie tasse.
Complimenti.

GianVi

venerdì 11 giugno 2010

Sentenza caso Severi ma quale stangata

Non posso capire ne giustificare certe affermazioni.
Mi riferisco alla lettera del Sig. Christian Ricci di Rimini del 01/06/10 apparsa sul quotidiano “La Voce di Romagna” a proposito della sentenza dei 4 “quasi assassini” che hanno tentato di uccidere il Sig. Severi dandogli fuoco.
E incredibile come si possa dire che la sentenza sia giusta, e soprattutto cercare di entrare nella mente di questi 4 e in un certo modo trovare una scusante e dire che hanno dato fuoco a quel senza tetto per “purificare” la città di Rimini invasa da extracomunitari, barboni, senza tetto ecc…
Io sono il primo a non volere certa “gentaglia” che c’è a Rimini, di cui ho paura anche quando faccio una passeggiata con la mia famiglia.
Non penso spetti a noi “purificare” la città ne tantomeno in quel modo e il discorso che fa lei Sig. Ricci, mi ha fatto solo “innervosire” poiché da un lato dice che la pena è giusta per quello che hanno fatto, in fondo non hanno ammazzato nessuno.
Cercando successivamente quasi di “giustificare” il perché di tale comportamento, dando poi la colpa alla città.
Incredibile.
Secondo lei è una stangata???? Ma per piacere.
Erika e Omar avendo ucciso, non hanno finito di scontare la loro pena, figuriamoci questi 4 “quasi assassini” se si fanno tutti e 8 gli anni.
E questa si ha il coraggio di chiamarla stangata?
Ho letto che ci sono rimasti male poiché avendo fatto lavori socialmente utili, si aspettavano una pena più leggera… ma dove siamo al circo? con che pensiero questi 4 “quasi assassini” possono dire cose così assurde.
Avete cercato di uccidere un essere umano, siete stati presi, meritate l’ergastolo, senza se e senza ma. (naturalmente è un mio parere e tale rimane)

GianVi

martedì 1 giugno 2010

Stupidità umana



Sono un babbo, ho un figlio piccolo e giro spesso per strada sia per lavoro sia per piacere.
E ogni giorno mi arrabbio e mi stupisco della stupidità di molte persone.
Avrei voluto scrivere ignoranza, ma se andiamo sul vocabolario a tale voce cita: “L'ignoranza è la condizione dell'ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di una o più branche del sapere che denota o rivela scarsissima intelligenza”. Parlando di incidenti stradali e di quello che ne consegue, penso che chiunque guidi un auto sia “cosciente” di quale cosa “brutta” sia avere un incidente.
E quindi chi volutamente mette e rischio la vita di qualcuno è senz’altro stupido.
Ogni giorno vedo persone che trasportano il proprio figlio in auto, senza seggiolino, senza cintura, libero di scorazzare nell’auto nel più totale menefreghismo da parte del genitore.
Bambini di 4-5 anni inconsapevoli del male che il genitore gli vuole in quel preciso momento.
Genitori, sareste da arrestare, se potessi vi denuncerei, voi con la vostra cintura allacciata, e vostro figlio nella più totale pericolo.
Sapete in caso di urto dove va a finire il corpo di vostro figlio?
Lo ritrovate al posto dei moscerini sul vetro anteriore, nel migliore dei casi.
Come potete essere così menefreghisti, da pensare solo a voi e non alla sua vita.
Non meritate l’amore dei vostri bimbi.

GianVi

lunedì 24 maggio 2010

Lungomare di sinistra



Era da un po’ di tempo che non passavo sul lungomare interno di Rimini.
Questa mattina dovendomi spostare in quella zona, immettendomi in Viale Amerigo Vespucci noto immediatamente l’oscenità del lavoro che è stato svolto al manto stradale.
Vedere una distesa di asfalto rossastra (adesso il catrame si fa in tinta con il voto della regione…!!) e ai lati il vecchio lavoro con i bellissimi pietrini di porfido, è veramente scandaloso, una vera opera d’arte.
Come servire un piatto di pesce ripieno di nutella…non ha senso.
Ma sappiamo che Rimini di cose normali ne fa ben poche.
Che si dovesse sistemare la strada non era in dubbio, ma lasciare le cose a metà, è abbastanza ridicolo.
Manca ancora la parte dopo da rifare, che forse è ridotta peggio in quanto a buche, ma per l’inizio della stagione estiva, il comune non la sistemerà.
Vi sembra giusto lasciare le cose a metà?
Finisce una via liscia appena sistemata e pochi metri dopo, Riminesi e turisti, rischiano di cascare in bici e di danneggiare le auto.
Rimini, città di arte e ospitalità.

GianVi

martedì 4 maggio 2010

Calcio finto - La fine del calcio -


Si sono spese tante parole e tante ancora se ne spenderanno a proposito dello scempio che si è verificato domenica sera 02/05/2010 alla televisione.
Parlo della partita Lazio Inter.
E’ un vero squallore vedere così alla luce del sole il marcio che c’è nel calcio.
Mio figlio di 6 anni ha cominciato quest’anno a giocare in una squadra di calcio e francamente quando lo porto agli allenamenti, vedere tutti quei bimbi piccoli correre e divertirsi dietro a quella palla è la cosa più bella che ci possa essere.
Ancora puri e incontaminati dal quel sistema che presto o tardi li inghiottirà.
Ormai è finita la stagione e vedrò se il prossimo anno lo iscriverò nuovamente, oppure lo iscriverò alla squadra di Tamburello, sport che sicuramente non tutti conoscono ma sicuramente puro.
Tornando a quanto accaduto domenica, non voglio continuare a dire le stesse cose che tutti i giornali hanno riportato.
Lo avete visto tutti come si assegna uno scudetto.
Assistiamo impotenti al dominio del dio denaro sullo sport, domenica è stata una farsa, eseguita alla luce del giorno a cui nessuno può prendere provvedimenti.
Una cosa sola può mettere fine a tutto questo e riportare il calcio al bellissimo sport che era un tempo, disdire tutti gli abbonamenti a Sky e Mediaset Premium.
Senza soldi, i nostri soldi, dovranno cavarsela da soli e si potrà forse tornare ad un umanità ormai svanita, sia in termini di stipendi ai giocatori che a tutto quello che circondo il mondo del calcio.

GianVi

sabato 17 aprile 2010

Goldrake...avanti...


E’ un vero peccato che i bambini di oggi, non abbiano vissuto le sensazioni, l’amore, e i sentimenti che ho vissuto io e come me tutti quelli nati all’inizio degli anni 70.
Mi riferisco ai cartoni animati.


Da più di 10 anni l’evoluzione dei cartoni animati a mio avviso è peggiorata notevolmente.
Pochi sentimenti, botte senza senso, e soprattutto demoni e mostri la fanno da padrone.
Passando dai vari Dragon Ball, Inuyasha, Blue Dragon, sino ad arrivare a Ben 10, si trovano personaggi che si trasformano in mostri/demoni che combattono tra loro per cause insensate.
Ricordo mio figlio quando nel 2003 portandolo all’asilo era l’unico, che entrando in aula gridava Goldrake invece di Gormiti !!!


Sì, sono vissuto con Goldrake, Mazinga Z, Il grande Mazinga, Jeeg, Daitarn III, Gundam, Kyashan, Polymar e tutta la serie robotica che in quegli anni era presente.
Non sto facendo un discorso sui cartoni animati che si evolvono e che in ogni “epoca” cambiano, ma nel messaggio che lasciano.
Con mio figlio guardo parte dei cartoni animati di oggi, e rimango veramente avvilito.


Ho cominciato a fargli vedere tutte le serie dei robot e gli piacciono moltissimo, ora che va a scuola cerca di coinvolgere i suoi amici, spiegando chi sono Actarus, Benjo, Tetsuya, che combattono per l’umanità, sacrificano loro stessi per il bene comune e per salvare la terra dagli invasori, mostrando un amore e un’integrità senza eguali. Sentimenti ormai sopiti e sconosciuti ai più.
Nel 1978 quando sulla RAI, allora Rete 2, ci fu la prima puntata di Goldrake (Atlas Ufo Robot), in Italia fu un vero delirio.


Il disco in 45 giri della sigla fatto dal maestro Vince Tempera che usò l’orchestra filarmonica di Roma, vinse il disco d’oro poiché superò un milione di copie vendute.
Proprio in questi giorni rivedendo con mio figlio certe puntate mi sono commosso spesso, sia perché sono tornato indietro di 30 anni, sia perché sentire il messaggi che lanciavano è tutt’ora incredibile.


Se penso a quando la RAI, dopo aver “preso” tutto quello che si poteva (complimenti riconoscimenti ecc..) e aver sbancato “l’auditel” con gli ascolti dei robot, ad un certo punto stoppò tutte le trasmissioni robotiche con un lapidario “istigano alla violenza”, mi viene da piangere.
Soprattutto se guardiamo i cartoni animati di oggi e sul loro contenuto.


In Giappone tutt’ora continuano a essere trasmessi con nuova linfa (vedi il nuovo Jeeg Robot, il nuovo MazinKaiser).
In Italia del Gundam è stata trasmessa la prima serie ed è finito, in Giappone sono alla 27^.
Per rendervi conto di che importanza e che vanto hanno in Giappone delle loro creazioni, proprio nel 2009 è stata costruita a Tokyo una statua a grandezza naturale in scala 1:1 del Gundam per festeggiare i suoi 30 anni (vedi video http://www.youtube.com/watch?v=p-Q7wFiOUOo).


Vi immaginate a Roma davanti all’Altare della Patria, se erigessero una statua gigante di Pinocchio…se pur conosciuto in tutto il mondo, da noi sarebbe una cosa impossibile.
Sono felice di aver vissuto quel passato che ancora oggi torna alla portata di tutti, con la pubblicazione dei vari DVD di tutti i robot.
Un consiglio a tutti i babbi, fateli vedere ai vostri figli.
Goldrake “avanti”….

GianVi

martedì 13 aprile 2010

Ex fiera, nuovo Palacongressi di Rimini bella presa in giro


Quando anni fa chiusero la vecchia Fiera di Rimini in via della Fiera, tutti i Riminesi e non, tirarono un sospiro di sollievo.
Finalmente avremmo potuto girare tranquillamente per Rimini senza più incontrare settimanalmente intasamenti e file chilometriche, avere auto di estranei parcheggiate ovunque (anche dentro casa) e riuscire magari a respirare un’aria migliore.

Finalmente l’amministrazione comunale di Rimini aveva fatto una cosa giusta.
Sbagliato!
A breve tornerà tutto come prima se non peggio.
La costruzione del nuovo Palazzo dei Congressi di Rimini e la sintesi di come veniamo presi in giro.
Un gran parlare sulla viabilità, su come era assurdo avere una Fiera in mezzo alla città, sui disagi che recava ai cittadini in termini di stress ecc..ecc… e poi, una volta trovata la soluzione nello spostare la Fiera lontano dal centro, viene votato in consiglio comunale di costruire quel mostro di Palas nuovamente al centro della città, nel medesimo posto dell’ex Fiera.

Una presa per i fondelli in piena regola.
Ma come si sa ci sono troppi interessi dietro azioni di questo tipo.
Solo con il costo dei lavori di “finitura” dei 6.500 metri quadri di parquet e 10.000 metri quadri di rivestimenti a parete, si sarebbero potuti aprire 10 nuovi asili, se poi pensiamo al costo, 113 milioni di € (questa è la cifra ufficiale)…lascio a voi ogni commento.


Ma un bambino che non trova posto all’asilo, non fa notizia come avere un Pala Congressi futuristico e progettato da una nota azienda di Amburgo.
Ma in Italia nessuno sapeva fare un progetto?

Nessun Riminese ha protestato, d’altra parte ancora non ha aperto, fatevi sentire dopo, quando sarete nuovamente in fila per tornare a casa o quando un’auto è parcheggiata nuovamente d’avanti all’ingresso di casa vostra.
Sinceramente…ve lo meritate.

GianVi

mercoledì 31 marzo 2010

Tutti Pantani



Come ogni anno, appena arriva uno scorcio di primavera, li vedi sbucare fuori come i funghi.
Nelle loro belle tutine attillate, in massa, senza il ben che minimo rispetto delle regole “stradali”.
Si sono proprio loro i “ciclisti”.
Si sentono tutti Pantani e nella loro “invulnerabilità” di gruppo fanno ciò che vogliono.
Non sono “mai” in fila, ma li trovi uno a fianco all’altro fino alla completa occupazione della corsia.
Se per caso un automobilista cerca di superarli rischiando un frontale con la macchina che viene in senso contrario (dovendo forzatamente andare nella corsia opposta per sorpassarli) ti insultano, fischiano, e ti danno del pirata della strada.
Se poi si ha la malaugurata idea di suonargli per chiedergli spazio, è finita.
Se potessero menerebbero il malcapitato automobilista.


GianVi

sabato 27 marzo 2010

Babbo Natale non esiste



Dimostrazione

1) Non esistono specie conosciute di renne in grado di volare.
TUTTAVIA , esistono 300.000 specie di organismi viventi ancora da classificare.
E visto che per la maggior parte sono insetti e germi, questo non corrisponde COMPLETAMENTE alle renne volanti che solo Babbo Natale ha visto.

2) Ci sono 2 miliardi di bambini (perlomeno minorenni) nel mondo.
TUTTAVIA, poiché pare che Babbo Natale non abbia a che fare con i bambini di
religione Islamica, Hindi, Ebraica e Buddista, il suo lavoro si rivolge solo al 15% del totale, 378 milioni, stando al Population Reference Bureau.
Se si contano in media 3,5 bambini per famiglia, allora si hanno 91,8 milioni di case e si presume che in ognuna ci sia almeno un bambino buono.

3) Babbo Natale ha 31 ore per lavorare per la differenza di fusi orari e per la rotazione della terra, supponendo che egli viaggi da est ad ovest (il che appare logico...).
Quindi consegue che egli compie 822,6 visite al secondo. Cioè, per ogni famiglia Cristiana fornita di bambini buoni, Babbo Natale ha un millisecondo (1/1000 secondi) per posteggiare la slitta, saltarne fuori, scendere per il camino, riempire le calze, distribuire i rimanenti regali sotto l'albero, mangiare i dolciumi offerti dai bambini, ritornare su per il camino, risaltare sulla slitta e muoversi alla casa successiva.

Supponendo, ora, che queste fermate siano equamente distribuite sulla Terra (anche se questo è falso, lo prendiamo per vero per gli scopi dei nostri calcoli..), stiamo parlando di 1,3 Km di distanza tra una casa e l'altra, e ,dunque, di un viaggio totale di 120 milioni di Km, senza contare le soste che chiunque dovrebbe fare almeno una volta in 31 ore, più i pasti.
Ciò significa che la slitta di Babbo Natale si muove a 1024 Km al secondo, cioè 3000 volte la velocità del suono (circa 340 m/s).Per fare un confronto, il veicolo più veloce del mondo del mondo, l'Ulisse Space Probe, si muove a 44 km al secondo una renna "quadratica media" può correre alla velocità massima di 24 Km all'ora.

4) Ma parliamo ora di alcuni particolari interessanti riguardanti la slitta. Supponendo che ciascun bambino ottenga né più né meno di un Lego set di peso medio di 1 kg, la slitta trasporta 321,300 tonnellate, senza contare Babbo Natale, che di solito è sovrappeso.
A terra la solita renna quadratica media non può spingere più di 150 kg anche concedendo che una renna volante (vedi punto 1) possa spingere 10 volte tanto, non possiamo comunque farcela con 8 o 9 renne. Ce ne servono 214,200!
E questo fa salire il peso “senza contare la slitta” a 353,430 tonnellate e cioè,
per paragone, a 4 volte il peso di Queen Elizabeth.

5) 353,000 tonnellate, che viaggiano in aria alla velocità di 1024 km al secondo, sono sottoposte ad una enorme resistenza. Questo scalderebbe le renne nello stesso modo in cui si scaldano gli Space Crafts rientrando nell' atmosfera terrestre. La coppia conduttrice di renne assorbirebbe 14,3 QUINTILIONI di joule di energia!! al secondo!!! ciascuna!!!! in breve, le renne brucerebbero istantaneamente, facendo passare avanti le renne dietro e rompendo il muro del suono.
L'intero team di renne si vaporizzerebbe in 4.26 centesimi di secondo!
Babbo Natale, comunque, sarebbe soggetto a forze centrifughe 17.500,06 volte più grandi della gravità.
Un Babbo Natale da 125 kg sarebbe trascinato verso il fondo della slitta da una forza di 21 milioni di Newton.


CONCLUSIONE:

Se Babbo Natale ha consegnato regali durante la notte di
Natale, ora è morto.
GianVi

mercoledì 17 marzo 2010

Sanità Italiana, una normale routine



Dopo il mio intervento di poche settimane fa relativamente alla sanità Riminese, torno a parlare di questo argomento scottante poiché mi ha toccato ancora più da vicino avendo mio babbo tutt’ora in ospedale.
Lunedì sera mio babbo si è sentito male, non riusciva più a parlare correttamente, farfugliava con la bocca tutta impastata.
L’ho portato al pronto soccorso di Rimini (Ospedale Infermi) dove arriviamo alle 10,30 di sera. Il pronto soccorso era “casualmente” pieno.

Una volta presentati e spiegato il problema, oltre ad avvisare l’infermiere che mio babbo aveva subito un po’ di anni fa un intervento a cuore aperto, e quindi persona a rischio, gli viene diagnosticato all’accettazione un probabile Ictus.
Un po’ preoccupato adagio mio babbo su una barella e veniamo fatti accomodare in sala d’attesa.
Dopo 2 ore di permanenza chiedo novità in merito a quando sarebbe potuto essere visitato, vista la situazione prospettataci non proprio delle più rosee.
Ma con nostro stupore veniamo informati che ci era stato assegnato un codice di entrata verde.
Avevamo 18 persone prima di noi.
Alle 02,30 finalmente ci chiamano.
Gli viene fatto un esame del sangue, veniamo messi al corrente che i riultati si sarebbero saputi alle 04,30 e ci avvisano che il mattino dalle 08,00 in poi gli avrebbero fatto la TAC.

Poiché non avevano letti disponibili in tutto l’ospedale, avendo avuto quel giorno 273 accessi al pronto soccorso, lasciano mio babbo in una stanza dove tengono dei macchinari, assieme ad altre persone, tutte ammassate ovunque ci fosse del posto disponibile, sembrava di essere al pronto soccorso di un campo militare durante una guerra.
Una vera tragedia.

La mattina alle 09,00 viene portato a fare la TAC, successivamente lo trasportano in Neurologia, ma viene riportato in pronto soccorso, per la mancanza del letto.
Attendiamo sino alle 17,00 senza mangiare dalla notte prima, quando finalmente gli trovano un letto, in un reparto d’emergenza dove vengono tenuti uomini e donne misti, divisi solo da un separé e con diversi tipi di patologie.
Il risultato della TAC conferma un Ischemia celebrale.

A ben notare la malasanità non è solo al sud ma è arrivata anche da noi.
Non penso sia stato molto giusto lasciare mio babbo senza cure tutte quelle ore, infatti entro poche ore dovrà fare un’ulteriore TAC per verificare il danno celebrale subito.
Le prime vere cure (flebo) gli sono state prestate dopo 19 ore.

Se in tutto questo tempo è peggiorato per la mancanza di cure nell’immediato?
Ho fatto questa ed altre domande al dottore, ma si è limitato a dirmi che c’era molta gente e all’accettazione del pronto soccorso fanno fatica e ho capito che la parole “se” non viene contemplata sino a danno procurato.
Forse avrei dovuto dare una coltellata a mio babbo, magari vedendo del sangue sarebbe entrato subito.

Da circa 2 anni stanno costruendo la nuova parte dell’ospedale, magari Rimini farà bella figura di se sfoggiando una megacostruzione del genere, forse servirà ad avere più letti, ma se la qualità del pronto soccorso rimane questa, stanno costruendo solo dei “sepolcri imbiancati” (Matteo 23:27).

GianVi

giovedì 11 marzo 2010

Casa mia, casa loro


Ogni giorno si sentono tante storie sulle case in affitto, io voglio raccontarvi l’esperienza di un caro amico per darvi un'altra “visione” della cosa.
Un mio caro amico, ha affittato un suo appartamento, ad una famiglia di marocchini, padre, madre e 2 figli.

Si sono presentati con tanto di fideiussione finanziaria a garanzia.
Dopo i prime mesi di normale adempimento dei canoni mensili di affitto, la famiglia marocchina non ha più pagato, trovando molteplici scuse, per un totale di circa 10.000,00€, di canoni mensili non pagati.
Il mio amico ha contattato un bravo avvocato e ha cominciato le pratiche dello sfratto.
Preciso che alcune persone, non seguendo la via ordinaria, a fronte di una richiesta soldi per abbandonare l’immobile, spesso accettano il “ricatto”.

Nel frattempo l’azienda finanziaria che aveva fatto la fideiussione è scomparsa, e quindi niente soldi.
Ora è passato più di un anno, e siamo arrivati all’esecuzione dello sfratto riuscendo a “cacciare” gli inquilini, intrusi, abusivi.
Questi individui sono rimasti più di 2 anni, GRATUITAMENTE in una casa che non era la loro provocando una perdita di denaro e uno stress pazzesco al proprietario, che intanto doveva continuare a pagare le tasse poiché per l’ufficio delle entrate lui i soldi dell’affitto, continuava a prenderli, continuando ogni giorno a vedere queste persone fare quello che volevano nella sua casa mentre lui impotente non poteva fare altro che aspettare.

Già, aspettare, la burocrazia Italiana è veramente “disarmante”, ma in questo caso associata agli assistenti sociali è arrivata a cose inverosimili.
Si è presentata un’assistente sociale che voleva fare di tutto per far si che il mio amico li tenesse in casa, poiché avrebbe dovuto capire la loro situazione di disagio. E ora finalmente dopo lo sfratto gli stessi assistenti, gli hanno trovato una casa SEMIGRATIS.

Io non so più cosa pensare.
Mi sento male dal nervoso.
Se provo a parlare con alcune persone di questa storia mi sento rispondere “ma noi i soldi li abbiamo loro non hanno niente è giusto che gli si dia una casa dove stare poverini”. Ma stiamo scherzando o cosa!!!!
Oltre a questa ennesima ingiustizia nei confronti dei cittadini Italiani che come me LAVORANO e PAGANO LE TASSE, mi sono chiesto: ma il mio amico può fare arrestare quegli individui che gli hanno RUBATO 10.000,00€ non pagando l’affitto?
La risposta è no.

Si può solamente sperare che comincino a lavorare in regola, scoprire dove, e fare il pignoramento di 1/5 dello stipendio sino alla completa estinzione della somma.
Praticamente impossibile.
Perché allora se vado a rubare 10.000,00€ da qualsiasi negozio, banca ecc… IO vengo arrestato?
Uno dei tanti inspiegabili misteri Italiani, che mi fa inc*****e in una maniera incredibile.
Quindi state molto attenti e pensateci più volte prima di affittare casa.
Oppure vendete tutto quello che avete e state tranquilli che una casa semigratuita la troveranno anche per voi.

GianVi

sabato 6 marzo 2010

Operazioni in sala d’attesa

La settimana scorsa mi cognato si è operato all’ospedale di S. Arcangelo di Romagna (Rimini), che ricordo fa sempre parte della struttura ospedaliera dell’Infermi di Rimini.
Poiché era solo ho deciso di fargli una sorpresa per dargli un po’ di sostegno.
Arrivato all’ospedale e non trovando nessuno a cui chiedere dove fosse la camera, mi sono messo a guardare tutte le stanze per trovare dove fosse.

Non riuscendolo a trovarlo in nessuna camera, gli ho fatto una telefonata al cellulare, mi risponde e mi avvisa che poiché non c’erano camere libere, era ancora in sala d’attesa.
Lo raggiungo e stupito cominciamo a parlare.
Logicamente era felice di vedermi sia per l’amicizia che ci lega, ma anche per il fatto che se fosse dovuto entrare non avrebbe saputo a chi lasciare la borsa e gli effetti personali, non avendo una camera ed un armadietto.

Dopo circa 2 ore arriva un infermiera e lo chiama, gli dice di togliere eventuali anelli e collane d’oro poiché le ruberebbero, e di entrare in sala operatoria…
Ci siamo guardati un po’ perplessi, mio cognato mi ha dato la fede, la borsa e poi è andato via.
In uno sgabuzzino lo hanno fatto cambiare e successivamente stendere in sala operatoria per l’operazione.
Ora io mi chiedo se una cosa del genere sia normale.

Ma la preparazione pre-intervento non esiste più, o era quel giorno che per mancanza di letti (occupati) è andata così?
Se io non fossi andato a trovarlo, i suoi effetti personali a chi li avrebbe lasciati?
Sarebbero rimasti li in sala d’attesa alla mercè di tutti.
Il bello è che le altre 11 persone in sala d’attesa aspettavano anche loro di essere operate.
Tutti nelle medesime condizioni.
Una vera indecenza.


Sicuramente non è un caso di malasanità ma può trattarsi di un inizio. Concentrare molte persone lo stesso giorno per delle operazioni come se fossero animali che vanno al macello non lo trovo molto professionale, ne qualificante, soprattutto se si arriva a queste condizioni. Il vero finale di questa lettera non posso scriverlo altrimenti mi denuncerebbero.

GianVi

giovedì 25 febbraio 2010

Demenza calcistica

Il 21 settembre 1975, avevo 5 anni e mi trovavo a San Benedetto del Tronto poiché tutta la mia famiglia stava andando a vedere una partita di calcio molto importante per la città.
Mia sorella mi mise in mano una bandiera e da allora quei bellissimi colori che sventolavano sono rimasti sempre dentro di me, il bianco e il nero.
Si giocava Sanbenedettese Juventus per la coppa Italia, e in quell’occasione la partita fini in un clamoroso 2-2.

Oggi a distanza di 35 anni l’amore per la Juventus è sempre vivo, ha accompagnato la mia adolescenza sino ad oggi, ha vissuto momenti belli come i brutti.
Non sono mai stato tanto sfegatato da andare in giro a vederla tutte le domeniche, qualche partita l’ho vista, ma ogni volta che giocava la sentivo sempre per radio.
Quando cominciarono a far vedere le partite in televisione fu magnifico. Sappiamo tutti che in Italia il calcio è seguito non da “tifosi” ma da DEMENTI.



Pensavo che ci fosse un limite, ma anche questa volta ho dovuto sbattere contro un muro e dare ragione a tutti quelli che mi hanno sempre detto che lo stadio non è un posto per bambini. Domenica 21/02/2010 in occasione di Bologna-Juventus ho deciso di portare mio figlio di 6 anni a vedere la partita poiché giocatore e grande tifoso delle Juventus.

Mi ricordo la sua espressione il giorno in cui gli avevo detto che lo avrei portato a vedere la “sua” Juve dal vivo, una felicità senza precedenti, mi ha ricordato il giorno in cui mio babbo mi comprò il motorino. Una delle più belle della mia vita.
Per non avere problemi ho preso i posti in tribuna centrale numerata.
Comincia la partita e vedere l’agitazione di mio figlio nel guardarla e nell’urlare i nomi dei giocatori mi commuoveva.
Mio figlio con la sua sciarpina e cappellino della Juve, in quel momento era il “vero tifoso” che tutte le squadre meriterebbero.

Dopo pochi minuti purtroppo cominciano gli insulti da parte di alcuni DEMENTI della tifoseria avversaria a poche poltroncine da noi, nei confronti della Juve.
Ci può anche stare il classico sfottò, ma sentire improperi per tutta la partita ogni volta che un giocatore toccava palla, francamente seccava.



Ero quasi convinto che in tribuna centrale queste cose fossero “rare” ma mi sbagliavo.
Poco dopo mio figlio a cominciato a girarsi e guardare chi diceva tutte quelle parolacce e mi chiedeva il perché.
Mi sono limitato a spiegargli che ci sono persone che non si comportano bene poiché “sciocche”.

La partita finisce, usciamo dallo stadio e mentre ci rechiamo alla macchina, un gruppo di DEMENTI del Bologna insulta mio figlio, insulta me e mi dice di togliere dal collo di mio figlio la sciarpa della Juventus. Cosa che non ho fatto visto che era freddo, non volevo si ammalasse e non trovavo un senso logico nelle parole che mi aveva detto.
Senza neanche girarmi per paura che succedesse qualche cosa, abbiamo continuato a camminare, ma mi sentivo male, e non a mio agio.



Tutti ci guardavano male e ogni volta che in mezzo a quella confusione qualcuno ci urtava contro ero in ansia per mio figlio e per quello che qualche DEMENTE avrebbe potuto fare.
Camminando ci siamo aggregati a una famiglia e siamo riusciti ad arrivare alla macchina.

Alla fine della giornata dopo aver baciato mio figlio e averlo messo a dormire, ho fatto il punto della situazione, e mi sono sentito male, non fisicamente, un malessere interno per quello che sarebbe potuto succedere.
Ero convinto che con un bambino di 6 anni al mio fianco, non potevano capitare cose come questa, per me un essere umano se tale, non può trovare da dire contro un bambino, purtroppo la mia mente si rifiuta di pensarlo, ma accade.

Questi DEMENTI non sono persone diverse da noi nella vita di ogni giorno, sono le stesse persone che girano in strada, con cui condividiamo il posto di lavoro, sono così e magari non lo sappiamo. Eppure mi sono arreso a questa verità.
Ogni domenica ci sono realtà assurde, se un bambino di 6 anni nella sua “spensieratezza” e “innocenza” non può sentirsi libero di tifare la squadra per cui è contento…siamo veramente allo sbando più totale.

Il minimo che vi meritate....


E inutile promuovere le iniziative di portare le famiglie allo stadio, incentivare le persone ad andare a tifare la propria squadra, per poi stare in una situazione incerta e rischiare la vita.
Sicuramente non porterò più mio figlio allo stadio, ne io andrò più.
A casa nella mia poltrona, possiamo urlare, tifare ed essere contenti per la nostra squadra che amiamo, sapendo di non rischiare di prendere le botte o magari una coltellata.

GianVi

martedì 16 febbraio 2010

Mostri vecchi…e nuovi

Ogni giorno che percorro le strade di Rimini e passo in prossimità di alcuni edifici, vengo colto da depressione, e mi vergogno di come siano state costruite, architettonicamente parlando, alcune strutture. Sono un vero scempio per la città di Rimini.
Anni fa cominciarono con il centro direzionale Flaminio, un cumulo di “lamiere” in mezzo a un paesaggio totalmente diverso, un vero pugno nei denti, a mio avviso rimane l’edificio più brutto di tutta la città.

Il centro direzionale Flaminio


Spostandoci a pochi metri da esso troviamo l’edificio dove c’è una Banca, chi arriva dal mare e percorre la strada per andare in autostrada e tornare a casa, dopo aver passato giornate spensierate in riviera, avere come ultimo ricordo la facciata di questo edificio, è alquanto disarmante.
Faccio fatica a comprendere cosa siano e soprattutto a cosa servono quelle “sbarre” che coprono l’intero edificio. Un vero X-File.

L'edificio insensato


Non facciamo tempo a riprenderci che pochi metri dopo troviamo le maestose linee del nostro Tribunale.
Anche in questo caso, la difficoltà di definire la bizzarra struttura e a livelli altissimi.
Sembra che si siano accaniti contro quella zona di Rimini, concentrando il peggio in quell’angolo.

Il tribunale di Rimini



Pensavo dopo tutti questi anni di non poter vedere di peggio, ma puntualmente le mie previsioni sono state smentite, dal nuovo Pala congressi di Rimini.
Percorrendo via della Fiera da mare a monte, arrivati i prossimità dell’edificio, ci troviamo di fronte a un disco volante di proporzioni incredibili, appena atterrato dallo spazio. La struttura deve essere ancora finita, ma vedendo i disegni, penso che possa solo peggiorare, e girando attorno all’intero complesso le cose non migliorano.

Il nuovo Pala congressi di Rimini



Io non mi spiego la logica di queste cose, e mi chiedo, ma quando viene sottoposto un progetto a chi di dovere, non può non accorgersi della bruttezza di alcuni progetti, e il progetto viene ugualmente accettato….perché?
Andreotti diceva “a pensare male è peccato…ma ogni tanto ci si azzecca”.

Lo stesso discorso vale per tutte le cose, dalle auto, alle moto ecc… ma una struttura fissa come un edificio che rimarrà per chissà quanto, lo trovo veramente triste.
Ma state tranquilli forse non è finita, perché se riusciranno a fare il nuovo grattacielo di Rimini, progettato da un famoso studio, (potete vedere il plastico all’interno sotto il centro direzionale Flaminio) avremo un nuovo mostro.

Il futuro grattacielo di Rimini abbellito dai disegnatori


GianVi

lunedì 8 febbraio 2010

Ave Cesare Rimini te salutant

Ero in Piazza Tre Martiri (Ex Giulio Cesare) e stavo comprando una rivista all’edicola che si trova all’ingresso della Piazza, quella dove dietro si trova la finta e nascosta statua di Giulio Cesare.


Copia della statua

E proprio in quel momento c’erano 2 persone anziane che parlavano della statua in questione. Non volendo ho sentito i discorsi che facevano e incuriosito mi sono fermato ad ascoltare questa curiosa storia.
Tutti sapete che la Piazza in origine si chiamava Giulio Cesare in onore dell’Imperatore Romano, poiché il 12 (in molti libri scrivono il 10) gennaio del 49 a.C sul fiume Rubicone prima di attaccare disse la famosa frase “andiamo là, dove i prodigi del cielo e l'ira dei miei nemici mi chiamano: il dado è tratto” (Alea iacta est).

Il 27 giugno del 1933 Mussolini fece fare una statua dell’Imperatore da posizionare in centro città e da allora sino alla seconda guerra mondiale è stata al suo posto.
I due anziani mi spiegarono che la statua fu prelevata durante la guerra dalla caserma di Rimini dove tutt’ora viene trattenuta. E ci sono molte persone come loro che lottano ormai da anni per riavere la statua originale da rimettere al suo posto.

Originale statua di Giulio Cesare


Tutta la storia mi ha incuriosito molto e cercando qualche notizia su internet ho trovato una “possibile” spiegazione sul sito http://wikicity.info/index.php/Statua_Giulio_Cesare .
Nel leggere che il comune di Rimini si è sempre opposto al ricollocamento della statua originale nel punto originale della Piazza mette una tristezza senza precedenti.
La politica la fa sempre da padrone.

Non mi sembra che sia il busto di Almirante, o di Mussolini, ma di un Imperatore Romano che fa parte del passato della nostra città.
Perché allora non abbattere la stazione centrale di Milano, è stata fatta da Mussolini….
Passando con la mia famiglia in centro, mio figlio piccolo vedendo il piedistallo vuoto mi ha chiesto cosa fosse e a cosa servisse.

Gli ho risposto che ci sarebbe dovuta essere una statua, ma che Rimini non ha voluto per colpa di alcune persone.
Siamo nel 2010 ma purtroppo c’è sempre chi vuole boicottare il passato, il presente e il futuro.

GianVi

giovedì 28 gennaio 2010

Poste Italiane disastro nelle consegne

Non posso non “criticare” e avvisare i lettori del blog di quanto mi è capitato.
Ho comprato un oggetto via internet da un negozio di Roma del valore di 165,00€. Al suo arrivo aprendo la scatola mi accorgo che un pezzo dell’oggetto era rotto.

Contatto il punto vendita, faccio presente la cosa e molto gentilmente mi informa che restituendo l’articolo, entro 10gg mi effettuerà subito il cambio.
Mi reco alle Poste di Rimini succ. 1 via Marecchiese, e spedisco il pacco spendendo 9,00€.
Poiché passavano giorni e non avevo notizie dell’arrivo del pacco dal negozio a Roma, telefono, e il negoziante mi informa che il pacco non è mai pervenuto.
Molto sorpreso mi reco all’ufficio postale da dove ho spedito il pacco, e dopo una ricerca, l’operatore mi risponde che il corriere SDA, è passato più volte all’indirizzo ma non ha mai trovato il campanello.

Inizio ad agitarmi anche perché il negozio in questione ha delle vetrate, non è nascosto, ed è ben visibile sulla strada.
Mi consigliano di chiamare il numero verde di Poste Italiane, per vedere se ci fosse stato qualche problema di nominativo.

Telefono al numero 803.160 spiego il tutto all’operatore che controllando mi conferma che la via e l’indirizzo fornito sono esatti, ma non si sa spiegare il perché non venga trovato il luogo di consegna.
Mi viene dato il numero dell’SDA di Roma, telefono e la signorina mi informa che il pacco è stato rispedito al mittente….

Il pacco è tornato in mio possesso dopo quasi 1 mese, ho dovuto pagare 9,00 € per riprenderlo e a questo punto con tale ritardo il negozio non mi avrebbe più cambiato l’articolo, poiché passato troppo tempo.

Vado alle Poste per fare un reclamo dove chiedo il rimborso della cifra per il prodotto che non ho potuto cambiare a causa del loro ritardo nell’avermi rispedito il pacco, e dei 9,00€ per le spese dello stesso.
Dopo un po’ di giorni mi arriva la risposta di Poste Italiane con cui si sollevano da ogni responsabilità, accusando me di un errore nell’inserire l’indirizzo….quando le stesse Poste durante la mia telefonata mi avevano garantito l’accuratezza di tutto. (Successivamente poi verificata al ritorno del pacco guardando l’indirizzo sul pacco perfettamente valido).
Lettera di risposta di Poste Italiane, il cliente ha sempre torto


Nulla mi impedisce di pensare che il corriere non sapesse dove andare (eppure i Navigatori oggi li regalano ovunque), o che quel giorno si fosse scordato gli occhiali da vista non vedendo le vetrate del negozio.
A questo va sommato il ritardo mostruoso di Poste Italiane nell’avermi riconsegnato il mio pacco.
Il tutto veramente vergognoso.

GianVi

giovedì 21 gennaio 2010

Scuola elementare a rischio incidente

Ogni giorno tornando dal lavoro passo in via Codazzi, una trasversale di Via Marecchiese, e ogni giorno rischio sempre di travolgere i bambini che escono dalla scuola elementare Montessori che si trova in quella via, per colpa del poco spazio sulla strada.


Il problema non è assolutamente la scuola, ma le auto che vengono parcheggiate ai lati (sia destro che sinistro) della strada chiudendo di fatto il passaggio ai poveri bambini che escono dalla scuola.
A mio modesto parere il comune dovrebbe mettere sulla destra della strada, proprio all’uscita del cancello della scuola, dei paletti per fare un passaggio destinato ai soli pedoni, fino a metà della via.
La possibilità è garantita dal fatto che non ci sono case ma solo una recinzione che da su un campo. Garantendo così l’uscita e l’incolumità dei moltissimi bambini che frequentano la scuola.
Oltre naturalmente a sperare nella buona coscienza di chi parcheggia.

GianVi

martedì 19 gennaio 2010

Un cinema “distratto”

“Non c’è due senza tre”.
Questo e un vecchio detto che spesso ci prende, e nel caso del Cinema Multiplex le Befane di Rimini è esatto.
Penso di essere uno dei pochi che ogni tanto va ancora al cinema visto i prezzi esorbitanti e assurdi che bisogna pagare per vedere un film.

Presso il cinema in questione ho avuto alcuni problemi che vado a esporvi.
E capitato 2 volte di andare a vedere un film e con l’avvio della “pellicola” del secondo tempo il film era già cominciato da più minuti.
Mi spiego meglio, nel vedere per esempio Trasformers, si chiudeva il primo tempo in un modo, con l’inizio del secondo improvvisamente c’era una scena d’azione che non aveva senso.
Ho scritto al cinema lamentandomi del problema ma non ho mai avuto risposta.

Ho dovuto attendere l’uscita del DVD per capire cosa fosse successo, la pellicola era andata avanti di quasi 3 minuti…..assurdo.
La cosa si è ripetuta con un altro film, ho contattato nuovamente il cinema facendogli presente la cosa visto che i miei soldi erano buoni e volevo vedere il film in tutta la sua completezza, ma non ho mai ricevuto risposta e ho dovuto attendere anche qui l’uscita del DVD per vedere cosa fosse successo.

Anche in questo caso l’inizio del secondo tempo era avanti di ben 2 minuti.
Ieri 18/01/2010 complice l’uscita del film Avatar, sono andato allo spettacolo delle 17,00 per potermelo gustare e “criticare” al meglio. Arrivo alla cassa e scritto sulla vetrina c'era questa frase: "per richiesta delle case discografiche non valgono tessere e ingressi speciali" ...quasi non volevo entrare! poichè io sono un tesserato mi ritengo derubato e offeso!
Sulla mia tessera che ho comprato da loro pagando anticipatamente, c'è scritto solo che "non vale i festivi e i prefestivi", ma non c'è scritto che per i film più belli non vale! dimenticavo le scritte piccole in fondo dove si dice che la direzione fa quello che vuole! Il bello è che il cartello in questione è appeso da prima di Natale.
Chiedo di vedere il film normale in 2D ma la cassiera mi dice che loro lo hanno preso solo in 3D e devo pagare la bellezza 10,00€ (una vera follia), rimane da verificare il noleggio degli occhialini in 3D poichè ero in compagnia, non ho potuto verificare se mi sono stati addebitati anche 2,50€ appunto per il noleggio degli occhialini….che alla fine del film devo anche restituire. Una vera e propria dittatura.

Si capisce perché le persone non vanno più al cinema e così si spiega anche la pirateria. Dentro al cinema ci saranno state 50 persone, a 10,00 € l'una, se i prezzi fossero stati più bassi, magari ci sarebbero state 200 persone aumentando notevolmente l'incasso.
Per concludere cito il mio amico Alebon che ha voluto dire la sua in merito alla questione:
Se si vuole salvare il cinema dalla pirateria, non serve fare leggi che condannano a 10 anni di carcere chi copia un film (mentre un assassino esce dopo 2 anni!), occorre iniziare a battere più strade, la prima è il prezzo dell'ingresso al cinema.
La seconda che i vari attori, registi, produttori, ecc.. si accontentino a guadagnare stipendi più umani. Invece di comprarsi 4 ville, a James Cameron ne può bastare anche una sola, voi cosa dite?

GianVi

lunedì 18 gennaio 2010

Un mutuo per un gelato

E da quasi 10 anni che non assaporo più il gusto di un gelato “fresco”, e vi dirò che non ne sento la mancanza.
I vari gelati surgelati sono dei validissimi sostituti.

Con l’avvento dell’euro nel lontano 2001 le voci sulle speculazione del rincaro prezzi di determinati articoli, dovute al cambio della moneta si sono sprecate, una di quelle a mio avviso giuste, ma che nessuno a fatto notare, poiché non gli si è data e non gli si da tutt’ora importanza, è il prezzo del gelato fresco nelle gelaterie.


Quando andavo nella gelateria alla fine di via Saffi o in piazza Ferrari a prendere il gelato, c’erano le vari “dimensioni”, 1.500 lire, 2.000 lire, 3.000 lire.
Con quello base da 1.500 lire avevo 3 gusti e il gelato era abbondante, se poi si andava su quelli che costavano di più, erano giganteschi.
Con il cambio da lira a euro, inspiegabilmente le gelaterie hanno raddoppiato in maniera imbarazzante e inspiegabile il prezzo dei vari coni e coppette.
Oggi il cono minimo è da 1,80 € ….e addirittura in alcune gelaterie (dentro l’Iper di Rimini) puoi richiedere al massimo 2 gusti… (vi rammento che al cambio sono 3.485 lire), salendo al cono da 2,00 € sino a 3,00 €. Oggi se chiedete quello da 3,00€ (5.808 lire), non arriva a essere grosso come il suo predecessore da 3.000 lire. Imbarazzante.

E’ una cosa allucinante, non si può nemmeno dire che la materia prima abbia avuto aumenti tali da giustificare questi prezzi. E’ solo una vera e propria speculazione e io mi oppongo con tutte le forze.
Nessuno ha mai detto nulla in merito e va bene a tutti, tanto i soldi ci sono e la crisi…non è mai arrivata.

GianVi